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Una (non) a caso

  • Immagine del redattore: I Mezzi Speciali
    I Mezzi Speciali
  • 10 giu
  • Tempo di lettura: 2 min

I° novembre, decidiamo di prenderci una pausa da tutto e di partire in direzione mare.

Senza meta né valigia, i cani nel baule e qualche spiccio in tasca per non ritrovarsi al verde tra le coste italiane… 

Infondo, anche questa è libertà!



Sosta al valico per un caffè e spunta il ricordo di una breve chiacchierata tenuta qualche tempo prima con una fanciulla in chat e ci diciamo:

“Andiamo in Versilia e sentiamo Alma se è in zona?”

Perché no?! Il posto è bello e sarebbe una buona occasione per conoscerla…


“Buongiorno, qui i Mezzi Speciali. 

Saremo al mare poco prima di pranzo, con il solo scopo di togliere le scarpe, toccare la sabbia e spegnere il cervello…

Se sei da quelle parti ci possiamo incontrare, ci conosciamo e se è il caso possiamo farci un aperitivo insieme! Che ne dici?”


La conversazione prosegue come la gita fuoriporta che stiamo affrontando, senza programmi né aspettative (vediamo dove arriviamo, vediamo cosa facciamo e chissà se ci becchiamo)


Finalmente mare, è festa, la giornata calda, c’è movimento e anche la spiaggia attira gli ultimi coraggiosi dell’anno.

Mangiamo qualcosa al volo e ci dirigiamo verso il pontile, una passeggiata, troviamo un posto carino nella libera ed entriamo in quella pace che solo certe condizioni riescono a donare.


Non ci preoccupiamo ne del tempo che passa ne di quella conversazione che si era conclusa con un “magari ci sentiamo più tardi”, quando ad un tratto...  “ciao ragazzi, dove siete?”


Decidiamo di incontrarci così, un po' all'ultimo, spettinati e con neanche troppa voglia di far tardi, d’altronde abbiamo un bel po' di strada da fare e la nostra giornata ci aveva già regalato tutto ciò per cui eravamo partiti.



Ma nulla capita per caso!


La vediamo arrivare, presentazioni di rito per spezzare “l’imbarazzo” e ci ritroviamo seduti sopra un telo colorato parlando del tutto come fossimo amici…

E con la sensazione che il nostro viaggio non fosse quasi finito, ma  che iniziasse proprio in quel momento, davanti a quel mare, scelto un po’ (ma non troppo) per caso.


17:00 il sole è calato e decidiamo di spostarci in centro per continuare le nostre chiacchierate davanti ad un aperitivo,

un bicchiere che diventano due, che parlando ancora diventano tre, ridendo e scherzando quattro, cinque, entriamo e mangiamo qualcosa, sei, forse sette, anzi otto, (non ne siamo certi).


Ma come nelle favole più belle anche questa serata volge al termine, chiude il locale, il tempo è volato tra milioni di parole, confessioni e racconti,  progetti vari e risate spontanee.

E’ davvero tardi, è tempo di rientrare.

Ci accompagna alla macchina e ci salutiamo con la promessa di rivederci, ma questo ancora sembra non bastare (non bastare a nessuno)!


Baci lunghissimi pensando di non voler lasciarci andare, baci come fossero gli ultimi…

Baci che, una volta dentro l’auto, continuarono fino al giorno seguente, vetri appannati e baci ovunque, con ancora la sabbia nelle mutande, il sapore del mare e gli odori di tre corpi che si mischiavano tra loro. 



2 Novembre  11:23


“Mi sono trovata in una bolla senza tempo, ore passate come se non esistesse più sabbia nella nostra clessidra.

Il futuro… Chi lo sa! Oggi teniamoci dentro questo momento”


 


 
 
 

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