Un Luogo Sicuro Dove Essere Te Stesso
Immagina uno spazio dove puoi sentirti libero di esprimerti senza paura di giudizio, dove ogni pensiero e ogni emozione sono accolti con rispetto. Qui, vogliamo creare un ambiente sicuro e aperto, dove ogni persona può essere se stessa, senza maschere, senza aspettative imposte dalla società. È un luogo dove puoi condividere le tue storie, confrontarti con gli altri e, soprattutto, sentirti ascoltato e compreso.
Ogni opinione è importante, ogni individuo è unico, e qui la diversità è ciò che ci rende forti.
Se vuoi, questo è il posto dove puoi scrivere, esprimere te stesso e lasciare che la tua voce venga ascoltata, in totale libertà.
Compila il form al fondo della pagina, saremo lieti di leggerti!
Il disco delle donne
E' appoggiata alla consolle di marmo bianco e lo fissa da più di un'ora, mentre lui mette i dischi
Ogni volta che gli sguardi si incrociano lei sorride, a volte chiude gli occhi e muove piano la testa sulla techno
Una ciocca di capelli le scivola sul viso e lei se la rimette a posto, sempre ad occhi chiusi
Un gesto così sensuale da impazzire
Lui ha ventun'anni ed è solo la seconda volta che fa il DJ in discoteca, ancora gli tremano un po le mani per l'emozione
Ma, con lo sguardo di lei addosso, per qualche motivo, si sente sicuro
Quando mette Eternally di Quadran la sala esplode in un urlo che gli da i brividi
Verso le 3:30 arrivano due amiche della ragazza e le dicono qualcosa, lei si gira e cerca ancora una volta gli occhi del DJ, lo sguardo dice "vieni adesso o mai più"
Lui capisce, si sfila le cuffie, abbassa il volume della cassa spia e con la mano al lato della bocca le sfiora l'orecchio
- Devi andare?
-
Si, sono a dormire a casa di queste mie amiche
- ti posso portare io? Tra dieci minuti finisco
Lei dice qualcosa ma il volume è troppo alto
- Come?
-
Ho detto: speravo che me lo chiedessi
La vorrebbe baciare li, su due piedi, dietro la consolle
ma il disco sul piatto sta per finire
-
Comunque, piacere Silvia
- Piacere, Fabio...
ASPRETTAMI
Mezz'ora dopo sono davanti a casa delle amiche
- Ecco, siamo arrivati
- Se vuoi posso parcheggiare là, così ci salutiamo
-
Ok
Fabio parcheggia su un prato vicino alla casa, spegne il motore e si gira verso di lei per baciarla, ma lei lo ferma.
-
NO!
- Ah, scusa!
-
Ti voglio baciare, ma prima devi mettere una canzone che hai messo anche prima al locale
- Quale, Silvia?
-
Il disco delle donne
Lui ci mette un bel pò a trovarlo in mezzo a tutte le cassette che ha in macchina, ma alla fine il disco delle donne irrompe nelle casse
- Ti posso baciare adesso?
-
Si!
Ora sono nudi e i vetri della macchina sono già tutti appannati
Lui sente qualcosa di strano
- Non lo hai mai fatto?
-
No...
- Lo vuoi fare?
-
Si...
Ma lei lo ferma di nuovo
- Cosa c'è, Silvia?
-
Prima... Rimetti la mia canzone
Enchanted – Lotus Eye
Un ringraziamento Speciale a @djcerla per aver concesso il suo racconto al nostro spazio
Tutto così eccitante di fronte a quel tramonto indimenticabile.
Ero in spiaggia solo, durante un bel tramonto di fine settembre. Davanti a me si avvicinò una coppia, lei molto sexy in minigonna e maglia scollata. Si tolse i tacchi e iniziò a correre sulla spiaggia.
Lui molto curioso mi disse di guardarla perché a lei piace essere guardata.
Era solo seduto a guardare il tramonto e proprio davanti a me lei inizia a spogliarsi: si toglie la magliettina sottilissima e rimane con un reggiseno di pizzo bianco, molto eccitante a dire il vero.
Lui mi sorride e inizia a baciarla davanti a me. Iniziano a darsi baci provocanti lei mi guarda e sorride con il marito, e con lui inizia a spogliarsi... Come se fosse tutto normale davanti i miei occhi, a pochi metri da me.
Io ero imbarazzatissimo, li guardo ma l'eccitazione era così forte da non capire più nulla, come guardare davanti a me un film.
Tutto così eccitante di fronte quel tramonto indimenticabile.
Anonimo
Non eravamo certi di voler entrare, ma...
Eravamo in vacanza, solo per un giorno, con l’idea di staccare la spina. Niente di programmato, niente aspettative. Solo noi due, curiosi di vivere qualcosa di diverso. E così, quasi per gioco, ci siamo ritrovati davanti a un locale per scambisti. Non eravamo certi di voler entrare, ma la curiosità ha vinto.
Dentro, il locale era quasi vuoto: era tardi, e la musica si sentiva in lontananza, ovattata. L’ambiente era pulito, con luci soffuse e stanze a tema che sembravano uscite da un film. Noi ci guardavamo attorno in silenzio, impacciati, con quell’imbarazzo misto a eccitazione che solo le prime volte sanno dare.
Abbiamo camminato un po’ tra i corridoi, senza fretta, osservando, cercando di capire se davvero eravamo pronti. Poi è stata lei a rompere il ghiaccio. “Io vado lì”, ha detto con sicurezza, indicando una stanza dal tema forte, con un gancio sospeso al centro. Voleva provare. E io ho seguito il suo desiderio, felice che fosse lei a guidare.
In quel momento tutto ha preso forma: lei appesa, libera, osservata da occhi discreti ma presenti. Abbiamo giocato un po’ così, senza aspettarci niente, lasciandoci semplicemente andare. Non c’è stato altro. Abbiamo bevuto qualcosa, ci siamo scambiati uno sguardo complice, e quando il locale ha iniziato a chiudere, siamo usciti.
Non è stato un punto d’arrivo, ma forse l’inizio di qualcosa. Un confine superato insieme, in modo rispettoso, consensuale, vero. E anche se breve, è stata un’esperienza che ci ha lasciato addosso una sensazione nuova: quella di aver condiviso qualcosa di profondo, senza bisogno di parole.
Anonimo
Dichiarazioni e confessioni
U: Ero stanco di dover prendere continuamente decisioni, ero stressato del mio ruolo da Manager e dal peso che le responsabilità gravavano su di me. Sentivo l’esigenza di scaricarmi da tutto questo.
Sentivo il bisogno di qualcuno che mi prendesse per mano e mi dicesse “non pensare più a niente, lasciati guidare e goditi questa libertà!"
Così, nascondendomi dal giudizio altrui, iniziai a cercare chi davvero potesse farmi sentire leggero!
D: Ero stanca di rimanere a casa e fare la moglie e madre perfetta.
Alzati, fai la colazione, pulisci, prepara pranzo ai figli, lava, stendi, un giro ai vetri, na cena leggera, film e letto…. Il giorno successivo uguale!
Mio marito sempre al lavoro, viaggi, impegni, riunioni e con la testa sempre intasata.
Io volevo molto di più, io VALEVO molto di più e sentivo il bisogno di dimostrarlo!
e in una Giornata particolarmente noiosa creo un profilo Telegram in totale anonimato , lo chiamo “Una Mistress” (Chissà poi con quali aspettative)
U: Cazzeggio sullo smartphone durante un’incontro con i vertici aziendali, tanto ho istruito il mio stagista su cosa dire, quando dirlo e come dirlo esattamente come lo avrei fatto io
Apro Telegram, mi geolocalizzo e boooom, trovo “Una Mistress”, ed è online.
La foto non è chiara ma le poche parole scritte in bio mi fanno capire che ha davvero qualcosa di speciale.
Mi assento dall’ufficio e corro in ascensore, vorrei incontrarla subito ma da quei 2-3 messaggi che iniziamo a scambiarci sembra non si tratti di una professionista e questo, probabilmente, implica più tempo della fantasia che mi ero già fatto…. (Ma forse, meglio così!)
Di una cosa sono certo, la voglio incontrare e devo farmi riconoscere; ad ogni costo!
D: Tanti messaggi schifosi e tante proposte inappropriate a cui non ho neanche risposto in quel profilo Telegram fino a quando un tipo con la foto profilo del “caos” mi scrive:
Sono un uomo che ha bisogno di abbandonarsi alla volontà di chi puó guidare. Non amo il dolore ne le punizioni, ma sento la necessità di lasciarmi andare senza pensare più a niente!
Se vorrai incontrarmi o anche solo guardarmi, ogni venerdì percorro viale della Libertà verso le 19:00 mentre torno a casa; mi riconoscerai sicuramente, indosso sempre una giacca elegante con una spilla sul lato sinistro!
D: Ci pensai ossessivamente per settimane prima di prendere la forza ed il coraggio di prepararmi, farmi bella e recarmi in bus fino a viale della Libertà per incontrare quell’uomo; non l’ho neanche avvisato che lo sarei andata a cercare, ma lo avrei incontrato.
U: Finalmente venerdì, dopo un’altra settimana di fuoco al lavoro! E durante il rientro, ogni volta che imbocco il viale penso a quella donna che già da parecchio tempo non ha più risposto ai miei messaggi su Telegram,
“Peccato” penso mentre mi scappa un sorriso forzato a denti stretti.
Fantasia
Mi fermo
Chiudo gli occhi...
Con passo lento percorro il lungo corridoio buio, il ticchettio dei miei tacchi rimbomba nell'ambiente silenzioso, alcune piccole luci ancorate al soffitto indicano la strada.
Mi fermo di fronte a pensanti tendaggi di velluto viola, così scuro da confondersi con le ombre circostanti, accarezzo con la mano il tessuto morbido, scostandolo appena, in modo da poterci passare chinando appena il capo, sposto lo sguardo e lo soffermo su uno tavolino alto e stretto, anch'esso nero, sopra ripiegata, con la cura che si presterebbe a qualcosa di estremamente prezioso, si trova una benda, dello stesso viola dei tendaggi, con piccoli ricami di pizzo nero. La prendo con mani tremanti e una forte eccitazione comincia a invadermi, un formicolio mi incendia basso ventre. Porto la delicata stoffa sul viso facendo scorrere i nastrini laterali sui capelli acconciati, arrivando fin dietro la nuca, per poi fare un piccolo nodo.
Mi fermo e attendo... Tutti i sensi all'erta, una scia di brividi mi corre lungo schiena, quando sento un fiato caldo sul mio orecchio, poi il nulla.
Trascorrono alcuni istanti, nei quali mi tormento le dita in un gesto nervoso, volto di scatto la testa sentendo un fruscio, poi una carezza delicata, quasi impercettibile, parte dietro il mio orecchio, scende lentamente lungo la mascella, la spalla, il braccio, per terminare la sua lenta corsa lungo le terminazioni nervose della mano. Una stretta mi si serra intorno al polso e mi strattona delicatamente, mi lascio guidare, curiosa e impaziente.
Dopo pochi passi ci fermiamo, il suono di battenti che si chiudono, mi segnala che siamo arrivati, l'aria carica del profumo di incensi rimane imprigionata all'interno della stanza, come me dopotutto.
Di nuovo la carezza gentile risale lungo la schiena, fino ad arrivare alle spalline del mio vestito, abbassandole. L'abito comincia a scivolare lungo il mio corpo, sui seni, lungo il ventre, i fianchi fino ad accasciarsi in una massa informe intorno ai miei piedi. Piego la testa di lato per permettere alle mani dello sconosciuto di intrufolarsi tra i miei capelli, quando sobbalzo, rendendomi conto di un secondo tocco, mani più ruvide e rudi, che in un primo momento stringono le mie caviglie, come per avvisarmi della presenza di una terza persona nella stanza, cominciano la loro lentissima scalata lungo le mie gambe, con tocco esperto, esigente. Istintivamente porto in avanti le mani fino a incontrare la sua testa, i suoi capelli non sono troppo lunghi, ma sono spessi, non riesco a reprimere l'istinto di passarci le mani attraverso, afferrando alcune ciocche gli porto la testa all'indietro con forza, così da esporgli il viso per permettermi di accarezzarlo con l'altra mano, naso dritto, labbra carnose e una leggera barba che pizzica sotto alle dita. Sento una risatina roca che gli risale dalla gola, seguita da una voce bassa e vibrante, che con tono divertito sussurra: "vuoi giocare Bambolina?". Sentendo quel suono virile, un calore mi si accende tra le cosce, che stringo con forza per trovare un po' di sollievo, stacco riluttante la mano e la allungo dietro di me, dove nel frattempo, il percorso delle mani delicate, è stato sostituito da una scia umida, la lingua percorre il contorno del mio orecchio, fino a scendere sulle mie labbra, immergo la mano anche nei suoi capelli, un po' più lunghi rispetto a quelli del ragazzo inginocchiato di fronte a me, ma molto fini, gli zigomi affilati e il volto pulito.
Mi prendo un attimo per metabolizzare, prendendomi il labbro inferiore tra i denti, la sensazione della barba corta che sfrega tra le mie cosce mi porta lentamente ad aprirle, consentendo così facile accesso alla lingua del diavolo inginocchiato, che facendomi scorrete una mano dietro la coscia, porta la mia gamba in alto appoggiandosela alla spalla all'altezza del ginocchio trattenendomi saldamente, per impedirmi di cadere o forse di scappare, esponendomi completamente alle sue intenzioni. Comincia a stuzzicarmi alternando colpi decisi di lingua a morsi sul mio clitoride, portandomi velocemente sull'orlo del baratro. L'angelo dietro di me, nel frattempo, mi afferra saldamente per il collo con una mano, mentre con l'altra mi stuzzica i capezzoli. Mi abbandono totalmente alle sensazioni e gemo, arrivando velocemente al limite. "Puoi scegliere, cosa vuoi da noi?" In un soffio delicato al mio orecchio, prendo un sospiro e tremante e sussurro "TUTTO ".
Il diavolo, appoggiato con la schiena alla colonna del letto, mi sostiene con braccia forti, mentre mi riempie e inizia a muoversi lentamente, con i denti mi morde la mascella e con voce graffiante mi sussurra, "ora bambolina, rilassati, perché viene il divertimento", sento il petto del secondo ragazzo posarsi sulla mia schiena, le loro gambe che si intrecciano, chiudendomi al centro, come in una morsa, da cui non ci è via di fuga, mi irrigidisco, ma la lenta continua frizione delle spinte, mischiata all' eccitazione, mi aiuta a rilassarmi, a quel punto sento mani gentili che si posano sul mio sedere, sollevandomi appena, mentre lo allargano con delicatezza, una pressione... e capisco che per me non c'è più scampo..
Mi lascio cadere in un purgatorio di sensazioni, combattuta, indecisa se toccare il paradiso o morire all'inferno, fino a quando di me non resta più nulla....
Prendo un sospiro profondo e Sorrido...
Apro gli occhi....
Sposto i soffici tendaggi bianchi con la mano, così da permettermi di passare abbassando appena il capo, le note del piano riempiono la stanza della canzone che abbiamo scelto, alzo lo sguardo e lo vedo, le mani giunte di fronte a se in una morsa tesa, la barba sempre un po' ribelle sul volto, il naso dritto e quegli occhi verdi che mi Sorridono, cammino lentamente fino a trovarmi di fronte a lui, che con voce roca mi sussurra "Ciao Bambolina"
Ebbene si, ho deciso che la vita è molto più divertente quando hai il diavolo al tuo fianco.
Ziva31
Prendo un sospiro profondo e sorrido...
Apro gli occhi...
ATTENZIONE, CONTENUTO SENSIBILE!
Ora sono realizzata, e vorrei che ognuno fosse fortunato come me, trovando la sua via nella vita.
Sono sempre stata una persona insicura, quella che si può definire comunemente una fallita. Ho provato a riuscire in tante attività considerate normali, come la cameriera, la barista o la commessa. Ho perfino provato a gestire un negozio, e sono sempre riuscita a rovinare tutto perché non sentivo vero quello che stavo facendo. La mia anima e il mio corpo non volevano quello. Stavo esaurendo. Ma ho trovato il coraggio di esprimere me stessa, iniziando a frequentare persone con le mie stesse esigenze. Strane forse, ma pur sempre le mie. Esiste un mondo sotterraneo dove ognuno può essere se stesso, e scoprire cosa è davvero. Ho iniziato con due uomini meravigliosi, davvero virili. Ma non mi bastava, volevo evadere dalla realtà che mi opprimeva. A casa ero sola, non avevo nessuno che mi amasse, solo il mio adorato labrador. Cominciai ad amarlo ogni giorno, al mattino quando mi svegliavo prima di andare al maledetto lavoro, al pomeriggio quando tornavo stanca, alla notte dopo le serate coi miei amanti. Presto decisi di cambiare lavoro, per poter lavorare da casa. Così potei vendere la macchina, e con quei soldi avverare il mio sogno. Avevo un giardino spazioso con un grande garage, così lo adattai per accogliere un cavallo. Un vero stallone, finalmente. Non avevo più bisogno di altro. Ora sono realizzata, e vorrei che ognuno fosse fortunato come me, trovando la sua via nella vita.
Anonimo
"Amore, se potessi realizzarla adesso, quale sarebbe la tua fantasia più nascosta?"
È iniziata come una serata normale, il programma consisteva in questo: un'uscita in un ristorante carino, che prevedeva che indossassi un bel vestito e dei tacchi alti, un intimo (di quelli che devi aprire un mutuo in banca per portarli fuori dal negozio in una misera bustina di carta) dopotutto non si può mai sapere se verremo chiamati a soddisfare gli appetiti post serata e per concludere un Drink... Ma non prevedeva la domanda di mio marito, che ora capisco, ha cambiato tutto… Eravamo seduti a uno di quei tavolini con gli sgabelli di ferro alti e, a dir il vero, decisamente scomodi, perché non sai dove incastrare i tacchi per evitare di cadere a terra, quelli che ti fanno pensare: "Chi diavolo è il sadico che ha studiato questo maledetto affare? Dio speriamo di non finire ribaltata in mezzo alla gente" Ed era proprio a questo che pensavo quando mio marito con aria serafica mi ha chiesto:"Amore, se potessi realizzarla adesso, quale sarebbe la tua fantasia più nascosta?"
A quel punto ho rischiato di strozzarmi con il drink, la cannuccia o qualunque cosa fosse ciò che avevo in bocca in quel momento e non perché fossi stata colta alla sprovvista o non sapessi cosa rispondere, ma perché lo sapevo fin troppo bene... Così in un impeto di coraggio sbottai:"farmi prendere da un altro uomo, mentre tu, scopando un'altra, mi guardi" ... Oh Dei!!!! L'avevo detto sul serio!? Vedendo il suo sorriso sornione, capii che lo avevo detto e non solo, aveva gradito!!!!
...
Il mattino dopo, ancora non del tutto svegli, in preda a una passione mai sperimentata, investimmo le prime ore della giornata in una delle migliori scopate della nostra vita, di quelle depravate e selvagge dove continui fin quando non ne hai più, eravamo eccitati oltre ogni limite... Ed entrambi sapevamo perché... La notte prima un altro uomo mi aveva presa... Ricordavo le sue mani e la sua lingua che mi correvano sulla schiena nel disperato tentativo di rincorrere e intrappolare le gocce di sudore dovute agli orgasmi, alle mani di quello sconosciuto sui miei fianchi, che mi stringevano mentre spingeva sempre più forte per raggiungere il culmine del piacere. Ma più di tutto ricordavo la travolgente sensazione dello sguardo bruciante di mio marito sulla pelle, che lasciava dietro di sé una carezza di gelosia e adorazione, ricordo che toccava e leccava i seni dell'altra donna, lo sciocco che facevano le sue mani mentre le schiaffeggiava il sedere e la sua fronte corrugata prima di cedere all'orgasmo...
Adorandoci quella mattina abbiamo capito quanto ci fossimo spinti oltre i limiti e di quanto questo ci fosse piaciuto, ci siamo resi conto di quanto potessimo essere fuori dal comune, molti ci definirebbero depravati e perversi, ma noi sapevamo di poter dire con sicurezza di essere complici a un livello superiore, potevamo affermare di sentirci vivi e Liberi insieme!
Ziva31
La prima volta in un club privè...
La prima volta in un club privè...
Nella mia vita avevo già avuto tante esperienze diverse nel mondo del piacere, ma da tempo mi affascinava l'idea di scoprire un ambiente per me ancora inesplorato: provare un club per scambisti. Così, insieme alla mia compagna Martina, decidemmo di andare in un locale vicino Imola per curiosare questo mondo per noi sconosciuto.
Durante il viaggio speravamo soltanto di trovare, oltre ai single, anche delle coppie.
Arrivati al locale facciamo l'iscrizione, ci rilasciano la tessera ed entriamo. Il locale si presenta come una normale discoteca, la titolare ci fece fare un breve tour del club per spiegarci i vari ambienti: un'area dedicata alle coppie che cercano single, un'altra riservata alle coppie che cercano solo coppie (dove i single non possono entrare), camere più riservate per avere un pò più di intimità e infine la zona dove si può praticare il BDSM.
Ci sediamo sul divanetto nella zona discoteca e iniziamo a guardarci intorno: non passò molto tempo prima che una coppia, seduta poco distante, notasse Martina e le rivolgesse un invito a raggiungerli. Dopo uno scambio di sguardi complice, li raggiungemmo e ci offrirono da bere.
Era una bella coppia che veniva da Milano. Poco dopo decidemmo di spostarci nell'area riservata alle coppie e l'uomo prese subito in mano la situazione: prese la mano di Martina e quella della compagna e le portò vicino a se… Il resto si può immaginare.
Vedere quella scena mi accese: ero eccitato e mi accorsi di quanto fosse normale amoreggiare senza sensi di colpa. I divanetti intorno a noi erano pieni di coppie libere e la mia eccitazione era arrivata alle stelle. Farmi vedere da altre persone con la mia compagna così liberamente mi piaceva davvero tanto.
Vedere la mia lei che si baciava con un altra donna era molto eccitante, difficile da spiegare, ed ha acceso in me qualcosa che è rimasto acceso per molte ore. La cosa sorprendente è che, dopo il nostro momento di intimità, ci siamo ritrovati al bancone del bar a parlare del più e del meno come vecchi amici. Ci salutammo con la promessa di rivederci presto e di passare di nuovo una serata come quella. Durante il viaggio di ritorno, il pensiero di ciò che avevamo appena vissuto e solo all'idea di poterlo rifare un giorno, ha fatto si che quel fuoco, ancora acceso, ci trasportasse a fare l'amore fino allo sfinimento.
Eterno Sognatore
Quanto è bello sentirsi accettati per ciò che si è
Quanto è bello sentirsi accettati per ciò che si è.
Per le proprie idee, il proprio modo di vivere, ma soprattutto per il proprio corpo. Un corpo che magari non risponde agli standard imposti dalla società, come nel mio caso, un corpo "cicciottello".
In quest’ultimo anno, alla veneranda età di 48 anni, ho finalmente assaporato cosa significa essere apprezzata in ogni mia forma, quelle che un tempo nascondevo per vergogna, influenzata dai limiti mentali e dalle aspettative sociali. Forse sono stati questi limiti a farmi sentire così, ma poi è arrivato lui.
I nostri sguardi si sono incrociati per caso una sera in un locale... lui, bello e apparentemente irraggiungibile, e io pensavo che non mi avrebbe mai notata. Invece, si è rivelato essere un amante delle donne curvy, uno che combatte per questo sui social, ma che lo fa veramente, perché lui è così... autentico.
Nei mesi in cui ci siamo frequentati, lui mi ha fatto sentire la più bella al mondo. Non sono mai mancati gli apprezzamenti. Con lui ho vissuto un'intimità che non si può spiegare con semplici parole: mi baciava, mi adorava nei miei lati più morbidi, mi guardava come se fossi la più bella del mondo e apprezzava ogni singolo dettaglio di me. Era goloso di me, non solo nel corpo, ma anche nell’anima. Mi riempiva di baci, carezze e parole che facevano salire la mia autostima alle stelle, regalandomi momenti di libertà che non avevo mai vissuto prima.
Questo mi ha cambiata, sotto molti aspetti, per sempre. E oggi, è bello anche essere chiamata "pagnotta", come fanno affettuosamente alcuni dei miei amici. È un soprannome che non mi imbarazza, anzi, mi fa sorridere, perché ormai so che ogni parte di me merita di essere amata.
Anonimo
Non importa con chi, come e dove
Emozioni.
L’argomento predominante in questo contesto è godere… Non importa con chi… Come e dove… Ma raggiungere l’orgasmo oppure di quanto sia importante la dimensione del pene o la taglia del reggiseno…
Ma nessuno ti parla mai della lotta emotiva che si combatte a ogni incontro…
Io non avevo ben chiaro cosa mi aspettasse… Ero terrorizzata dall’idea di mettermi a nudo fisicamente ma soprattutto emotivamente ma ero curiosa di provare…
Ho cominciato a soddisfare la carne ma ero apatica, a tratti infastidita e mi sentivo soffocare, sporca, in colpa verso me stessa come donna e verso la mia famiglia e l’unica cosa che volessi fare finito di giocare era piangere, lasciare andare quella rabbia, quella frustrazione e insoddisfazione per un qualcosa che avevo fatto e mi ero costretta a finire per il piacere di chi? Non il mio…
A ogni contatto, gioco o incontro io perdevo la mia anima, perdevo me stessa… Magari ero anche soddisfatta del piacere ricevuto ma questo senso di vuoto mi deprimeva… Il mio viso sorrideva ma dentro urlavo disperata…
Senza parlare della gelosia e del fastidio nel vedere il mio uomo godere con e di un’altra donna… Tanto era eccitante giocare insieme e condividere quel momento tanto sola mi sentivo dentro perché l’uomo che amavo non era più solo mio...
Non parliamo delle incomprensioni… Delle litigate e le lacrime versate... Una vera tempesta EMOZIONALE.
Era davvero ciò di cui avevo bisogno?
Non ci poteva essere solo questo…
La mia carne bramava il piacere ma non bastava… Io volevo fuoco… Brividi lungo la schiena, uno sguardo che mi facesse vibrare… Volevo emozioni che mi facessero sentire viva… Volevo una cena con baci e attenzioni... Volevo una carezza che mi facesse bagnare e sognare… Volevo tutto… Tranne l’orgasmo… Perché avevo capito che l’orgasmo era solo la conclusione di qualcosa di meraviglioso che mi aveva scaldato il cuore …
Volevo emozioni che amplificassero il mio piacere e mi facessero esplodere letteralmente il cuore nel petto… Volevo una tempesta dentro ma solo di cose belle…
Volevo affetto durante l’atto, una carezza o un bacio sulla fronte… Perché io sono fatta di emozioni forti certe volte anche difficili da gestire e spesso da contenere ...
E dopo tempo, dopo aver preso consapevolezza di ciò che io fossi e volessi davvero, finalmente sono arrivate…
Se tornassi indietro a prima di tutto ciò direi alla mia ME … Non cercare un bell’uomo ma cerca una bella anima.
Rea8279
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