Liberi e nudi
- I Mezzi Speciali

- 17 giu
- Tempo di lettura: 1 min
Torna la bella stagione e la connessione spontanea con la natura: le giornate si allungano, aumenta la voglia di uscire e di rimanere il più possibile all’aria aperta. Le temperature si alzano e gli abiti pesanti lasciano spazio a quelli freschi, minimal, talvolta trasparenti e che nulla lasciano all’immaginazione…
Sole,
caldo,
voglia di rilassarsi,
preparare un pranzo veloce,
mettere due teli dentro la sacca e dirigersi verso il fiume più vicino.
Lungo le prime sponde e nelle aree più frequentate la gente si ammassa, facendo gara a chi arriva per prima ad “accaparrarsi” l’unico triangolino d’ombra che l’attimo successivo verrà mangiato dal tragitto del sole, le persone - ognuno con la propria carovana al seguito - fanno il bagno gli uni appiccicati agli altri, grigliando alternati e litigandosi la carbonella, urlando, schiamazzando e imprecando nelle lingue più disparate, trovandosi in un trambusto comparabile a quello del centro città (ma con i piedi a mollo).
Una manciata di chilometri più avanti e si diradano le auto parcheggiate, spariscono le attrezzate lungo la strada e compaiono quei percorsi nascosti che portano alle zone più belle e incontaminate del fiume dove regna la pace e tutto riprende la sua forma naturale.
Si cammina cercando lo spazio favorito, lo si sceglie guardandosi intorno, si ci ferma e lo si adatta al meglio possibile per trovare quel "comfort” tra sassi e frasche che solo la natura incontaminata sa offrire.
Giù i teli e via gli indumenti, completamente adeguati all’ambiente circostante, baciati dal sole e con l’armonia dell’acqua che scorre.
“ Stare nudi rivela l’altro lato dell’anima,
non aver paura di mostrarti”.
Sara



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